“A 230mila euro circa ammonta il finanziamento stanziato e mai utilizzato a seguito dell’evento sismico del 2009 ed erogato nel 2014 dal Governo e dalla Regione in favore degli edifici scolastici“, dichiara Franco De Angelis, presidente Comitato Quartiere San Berardo.
“La procura teramana ha avviato un’inchiesta su 32 edifici scolastici, i quali a seguito dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre hanno riportato crepe e lesioni tali da minare la sicurezza di alunni e studenti. Le ipotesi di reato contestate nel fascicolo, che per ora è aperto contro ignoti, sono quelle di omissioni d’atti d’ufficio e omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. In questa prima fase i sostituti procuratori del pool dei reati contro la p.a. hanno delegato a carabinieri e finanzieri l’acquisizione di contratti d’appalto, affidamenti e atti vari in tutti gli enti di competenza, a cominciare da comuni, da Provincia e Regione.
A tal proposito significativa è la vicenda della struttura dove ha sede la scuola dell’infanzia e il Comitato di quartiere San Berardo, in via Tevere a Teramo.
Il comitato è un centro polivalente che ha maturato 20 anni di presenza attiva nel quartiere, diventando un punto di riferimento per giovani e anziani grazie alle attività ricreative e ai diversi laboratori proposti, oltre alle attività di sostegno sociale e alla consulenza legale ai consumatori prestata all’interno grazie alla collaborazione di volontari e associati specializzati. Questo per sottolineare il peso e le conseguenze di determinate azioni. Il comitato come la scuola materna sono stati colpiti da un’ordinanza di sfratto dal sindaco Brucchi ma va sottolineato il fatto che l’edificio in questione faceva parte del suddetto progetto di adeguamento sismico che aveva ricevuto un finanziamento di 230mila euro circa, somma ad oggi mai utilizzata. Un anno e mezzo fa circa il comune di Teramo aveva incaricato un tecnico esterno per la verifica statica e la simulazione sismica, se è vero che questa verifica aveva riscontrato delle difformità perché l’ordinanza di sgombero non è stata fatta prima? Perché abbiamo dovuto aspettare le due scosse di agosto e ottobre per lo sgombero?
L’ordinanza di sgombero del comune ha fatto seguito, come da prassi, ad una visita cosiddetta “fast” effettuata da un tecnico della protezione civile in appena 20 secondi e visitando esclusivamente la scuola materna, nonostante ciò l’ordinanza ha colpito anche la sede del comitato pur non presentando nessuna lesione evidente. A tale scopo bisogna osservare che da questa superficiale visita detta “fast” si verificano se ci sono i requisiti che determinano chi è dentro e chi è fuori al cosiddetto “cratere”. Francamente mi sembra poco attendibile.
Va precisato che a seguito della seconda scossa il comune aveva altresì incaricato un’impresa edile per eseguire piccole riparazioni di intonaci e piccoli interventi di manutenzione. In attesa di una nuova visita di tecnici della Protezione Civile, questa volta di in grado di compilare la famosa scheda AeDES necessaria a fare una valutazione più accurata dell’edificio, acquisendo progetti e documenti comunali, circa 30 giorni fa c’è stata anche la visita di un’ulteriore commissione detta “Errani” (anch’essa facenti parte della protezione civile) la quale, essendo a conoscenza del progetto rimasto ineseguito, ha condotto una verifica più accurata. Il responsabile del gruppo ci ha verbalmente assicurato che i locali della scuola dell’infanzia, a causa dei quali per l’inagibilità rilevata anche il comitato ha subito lo sfratto, potevano, visto il rapporto costi benefici, essere resi agibili con una spesa minima già da settembre 2017. A tale scopo l’intero edificio scolastico sarebbe stato incluso in quella linea di finanziamento prioritaria e quindi aperto alle iscrizioni di gennaio 2017, data utile per la frequentazione per l’anno scolastico 2017/2018.
Visti i fatti rimane ancora aperta la questione dell’utilizzo dei fondi erogati nel 2014, e se il comune rispetterà le priorità che la commissione “Errani” aveva stabilito nell’elenco, che con molta probabilità, sarà pubblicato lunedì 9 gennaio. Inoltre merita di essere sottolineato il danno che la comunità del quartiere San Berardo sta subendo con la chiusura di una struttura presente e attiva da ormai 20anni”.